Il maestro va in pensione
Quarantatrè anni trascorsi insieme ai bimbi, come diciamo in Toscana.
I miei bimbi, perché li ho sempre vissuti come se fossero figli miei.
Sono stati anni non sempre facili, i problemi non sono mancati, ma la
passione che mi spinse a intraprendere questo lavoro mi ha permesso di
superare anche le difficoltà più ardue. Fra le qualità che deve avere un
insegnante c'è la professionalità, cioè la padronanza delle conoscenze
psicologiche, pedagogiche e didattiche e la capacità di metterle in
pratica a seconda dei bisogni dei singoli alunni. Ma non meno importanti
sono la passione e l'empatia che rendono questa applicazione meno
fredda e più rispondente alle richieste affettivo-relazionali dei
singoli bambini e aiutano a stabilire un clima di fiducia in cui possa
fiorire una forte motivazione all'apprendimento. La relazione affettiva
che si instaura tra un maestro e i suoi alunni è cosa unica: resterà
nella memoria dell'uno e degli altri per tutta la vita e formerà persone
"diverse". Se è necessario che una buona dose di passione sia iscritta
nei geni dell'insegnante, è innegabile che la relazione con gli alunni,
specialmente nella scuola elementare, ha il potere di rinforzare e
sviluppare questa passione. Fare l'insegnante è quindi un lavoro che
arricchisce umanamente come poche altre esperienze possono fare.